Nella scorsa primavera è iniziato un ciclo di incontri, denominato “Mondi in sospeso – Un sabato in…”. Dopo il sabato dedicato all’incontro con le persone provenienti dall’Afghanistan (in particolare l’etnìa Hazara, numerosa in Alto Adige), ecco la seconda tappa di questo ciclo.
L’appuntamento per “Un sabato in… Pakistan” è fissato per:
Sabato 19 Novembre dalle 10.30 alle 19
presso il Centro Pastorale, nella Sala conferenze (Piazza Duomo, N° 1 ).
L’iniziativa ha come obiettivo l’incontro e la conoscenza di chi dal Pakistan è arrivato fino in Alto Adige e di coloro che sono partiti dall’Alto Adige e hanno vissuto – o vivono tuttora – in Pakistan.
Pakistan e Alto Adige non sono poi così lontani come sembra: oltre ai paesaggi naturali, le fredde temperature, le catene montuose, che li rendono in parte simili, ben quattro missionari altoatesini hanno vissuto lunghi anni in Pakistan al servizio della minoranza cristiana, povera ma fiera di vivere il vangelo di Cristo anche in mezzo a persecuzioni, attacchi e stragi. Dei quattro, solo P. Leonhard Steger è tuttora in Pakistan, a Sarghoda, e quest’anno compie 50 anni di presenza. Di lui si parlerà durante la giornata.
Rispettando la cultura che ancora rende quasi impossibile alle donne l’esprimersi liberamente in un contesto ‘misto’, alla presenza di uomini che non siano parte della famiglia, le donne pakistane e quelle ‘autoctone’ si ritroveranno per un’ora insieme. Gli uomini invece, autoctoni e pakistani, saranno guidati in una riflessione su usi e costumi patriarcali che rischiano di frenare l’evolversi culturale e sociale del Pakistan, ma anche l’inculturazione e l’integrazione necessaria nel tessuto sociale altoatesino delle giovani generazioni e delle donne pakistane immigrate, che rischiano di restare “recluse” nelle loro case, senza opportunità di riscatto e di istruzione adeguata.
Nel pomeriggio, dalle 17 alle 18.30, una serie di testimonianze dal vivo aiuterà i partecipanti a capire i motivi che spingono ancora oggi moltissimi pakistani (giovani e adulti) a fuggire dal proprio paese: un flusso migratorio che ha portato all’apertura nella scorsa estate di una casa accoglienza ad Appiano, in cui i richiedenti asilo pakistani sono 46 su un totale di 52 ospiti. Tra loro anche un giornalista perseguitato e costretto a fuggire.
Non mancheranno altri importanti aspetti della variegata e ricca cultura pakistana: il cibo e il the, danze tipiche, cricket, vestiti tradizionali, accessori e oggetti.
L’evento è organizzato dall’associazione Volontarius, dalla cooperativa River Equipe, dalla Pastorale Immigrati e da Missio della Diocesi di Bolzano-Bressanone, in collaborazione con l’Associazione pakistana Minhaj Ul Quran.
Organizzatori:
Il programma dettagliato è disponibile in questo volantino in allegato: DEPLIANT-PUBBLICITA2720BILINGUE.
ref: https://www.volontarius.it/2016/11/11/mondi-in-sospeso-un-sabato-in-pakistan/