Il premio Polis all’associazione pachistana «Minahj»
19 giugno 2005 — pagina 38 sezione: Provincia
BRESSANONE. Il premio «Polis» per la convivenza e l’integrazione, sponsorizzato dal Geis, è stato assegnato nei giorni scorsi all’associazione «Minhaj», il nuovo sodalizio che aggrega e rappresenta i pachistani in Alto Adige ed ha sede a Bressanone. La giuria era composta da persone di tutti i gruppi linguistici altoatesini: il presidente del Geis, Gruppo ecclesiale di impegno socio-politico, Stefano Rebecchi, Elio Cirimbelli dell’Asdi, Guido Rispoli della Commissione dei Sei, don Paolo Renner direttore Sfisp, Ingeborg Bauer Polo, Fernanda Mattedi Tschager di Salorno ed Enrico Grossi di Ortisei. I membri della giuria hanno vagliato le candidature inviate presso la sede dell’Istituto di Scienze Religiose, tra cui la rivista 360º, il gruppo «Il nostro spazio» di Bolzano e la Oew di Bressanone, ed hanno decretato all’unanimità di premiare l’associazione Minhaj. L’attività del sodalizio si concentra nella socializzazione, nell’aiuto all’integrazione, nell’assistenza alle famiglie in difficoltà, nel contatto con la popolazione residente. Dopo Il Ponte, Sciarada ed Eutopia, è la prima volta che viene premiato un gruppo che non punta tanto alla convivenza delle tre etnie, ma all’integrazione di una nuova popolazione affacciatasi in Alto Adige. La consegna del premio Polis al sodalizio pachistano avverrà il 23 giugno alle 18 presso l’Istituto religioso di Bolzano.